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EP.2 Parte II – La carta di credito
Ed eccoci come promesso per la seconda parte di Blueprint Ep.2. Oggi andiamo a vedere come Roger Deakins filma ed illumina le scene di dettaglio.
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Queste scene secondarie sono fondamentali per la narrazione di una storia. Sono molto spesso tralasciate da chi non è del mestiere. È molto facile arrivare alla fine di uno shooting e dimenticare qualche dettaglio. Per esperienza personale non ci sono mai abbastanza tempo ed energie. Specialmente se, come molto spesso accade, le luci non vanno bene sia per le scene di dialogo che per i dettagli.
Nello specifico andremo a crearci una Blueprint per il classico credit card shot, in italiano la scena della carta di credito.
La prima scena che voglio analizzare è questa. A livello di composizione è molto semplice. Dobbiamo far vedere nel dettaglio cosa sta facendo il nostro attore, e in questo caso siamo dal punto di vista dell’osservatore.
Con la tecnica dell’upstage lighting il lavoro è praticamente già fatto. Bisogna solo prestare attenzione a quanto è soffusa la luce sulle mani dell’attore. La luce viene ancora una volta da dietro le spalle dell’attore. Le ombre sono lunghe e soffuse e siamo sempre dal lato in ombra dell’immagine. In questo caso le finestre girano attorno ai nostri attori quindi c’è luce che arriva dal lato destro. Se ci fosse solo luce da dietro probabilmente dovremo usare un riflettore per portare un po’ di fill dal lato della telecamera, sempre rispettando la regola del lato prevalente della key light e rimanendo dal lato delle finestre.
Ed ecco anche qui un’esempio di credit card shot visto sempre dal lato dell’osservatore. Da notare come qui, per essere coerente con il resto delle scene, nelle quali la luce del mattino è molto netta, Roger ha deciso di non usare un diffusore per ammorbidire le ombre. Il muro o gli oggetti nella location dal lato destro fungono da neg fill per scurire le ombre. Anche qui se serve illuminare un po’ di più il lato in ombra si può aggiungere un riflettore dal lato sinistro per “fasciare un pò attorno” e schiarire le ombre, diminuire il contrasto tra zone illuminate e zone all’ombra.
Adesso voglio cercare, sempre in BR2049, l’opposto in termini di composizione. Scene in cui la telecamera è dal punto di vista del soggetto che usa la carta di credito.
Ed eccone uno, la luce anche in questo caso arriva in upstage. Questa è di nuovo la soluzione più semplice. Si usa il corpo dell’attore per creare neg fill. Ed ora rimane solo da decidere quanto la luce viene dall’alto o da dietro, che lato prediligere e quanto “morbida” e soffusa è la luce.
Ecco applicato lo stesso principio anche se qui stiamo guardando uno schermo e non un’oggetto. Siamo sempre in upstage lighting. Questa volta le ombre sono lunghe e molto soffuse, “morbide”. L’inquadratura è completamente in “over the shoulders” (in inglese e gergo tecnico “sopra la spalla”). Anche qui possiamo ammirare davvero un equilibrio perfetto tra zone in ombra e zone illuminate. La differenza tra ombra e luce è davvero piacevole e dinamica.
Quindi possiamo adesso stilare la nostra blueprint. Ogni volta che ci troveremo a dover filmare i dettagli di quello che fanno i nostri attori possiamo attenerci a questo piano, e oltretutto non andremo a cambiare molto la luce dalle scene più ampie di dialogo. Possiamo ruotare un pò il nostro soggetto per avere la luce che arriva esattamente dal lato che prediligiamo. Inoltre possiamo aggiungere degli strati di diffusione per rendere più piacevoli le ombre. Se dobbiamo usare fill light, per schiarire e ridurre un pò la differenza tra ombre e luci, possiamo usare un riflettore rimanendo dallo stesso lato della nostra sorgente principale.
Da ora in poi, se abbiamo deciso di lavorare in upstage lighting, non esiteremo ad identificare che siamo in una scena della carta di credito e riusciremo velocemente a girare questi utili dettagli.
Per oggi è tutto e ti scriverò a breve per la terza parte di questa Blueprint EP.2, nonché come filmare ed illuminare la classica scena della cena, e come applicare la stessa blueprint a scene che richiedono illuminazione dall’alto.